Le sfide del nuovo Papa Francesco: povertà e diritti civili i veri nodi
"Vorrei una Chiesa povera e per i poveri!"
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La prima apparizione in pubblico del nuovo Vescovo di Roma: Papa Francesco |
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La sua prima Messa celebrata in Vaticano |
Una sfida da far tremare i polsi attende adesso Papa Francesco: una volta superata la forte emozione della sua elezione, dopo l’abdicazione di Benedetto XVI, cominceranno i veri problemi lasciati irrisolti dal suo predecessore, e che hanno certamente contribuito al suo abbandono, oltre le questioni di salute. Per Jorge Mario Bergoglio, primo Pontefice proveniente dal Sud america, c’è ora la guida di una Chiesa nel momento di estrema crisi che la attraversa, travolta dagli scandali della pedofilia e di Vatileaks da un lato, e posta dall’altro davanti alle problematiche di una contemporaneità che Ratzinger, per una ragione o per l’altra, non è riuscito ad affrontare in maniera adeguata. Riuscirà Papa Francesco ad affrontare i nodi politici che lo attendono? Bergoglio nel suo primo discorso ha parlato di fratellanza e misericordia, e il calore e l’entusiasmo dei fedeli davanti alla sua elezione sottolineano inequivocabilmente la speranza di un cambiamento di fronte alle questioni più urgenti: i diritti civili, con in testa la posizione sull’aborto, il fine vita, la procreazione assistita, i diritti degli omosessuali, questioni su cui Benedetto XVI ha lasciato che fosse soprattutto la Cei a intervenire e tessere i rapporti con una classe politica debole come quella nostrana. Ma c’è soprattutto la questione della povertà dilagante nel pianeta, i rapporti con l’ebraismo e l’Islam, la questione spinosa dello Ior.
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Il Cardinal Bergoglio tra i poveri di Buenos Aires, il suo popolo |
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Domenica 17 marzo 2013: IL PRIMO ANGELUS in Piazza San Pietro |
Il fatto che abbia scelto il nome di Francesco è per Bergoglio, su cui pure gravano alcune ombre per i suoi rapporti con la dittatura argentina del passato, già il segnale di una svolta legata alla sua radice gesuita, come pure l’indossare la croce pettorale di ferro invece che d’oro, il rifiuto della mozzetta rossa foderata di ermellino di Benedetto XVI, l’abbandono della Mercedes SCV1, l’aver pagato personalmente il conto alla Casa del Clero.
Lui che, origini piemontesi, in Argentina portava l’eucarestia tra la gente dei quartieri poveri, girava in metro e ha sempre ritenuto la povertà un ‘delitto sociale‘ e una ‘violazione dei diritti umani‘, vuole allontanare dalla Chiesa le ambiguità del passato, recente e remoto, legate al potere economico-finanziario.
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in autobus a Buenos Aires quando era ancora sacerdote e vescovo |
Un Papa meno interessato alla teologia e più agli interessi della povera gente rispetto a Benedetto XVI: questa la direzione che il paladino di poveri, come lo ha definito Obama, vuole dare al suo Pontificato. Certo non mancheranno resistenze all’interno della Curia romana, le guerre di potere intestine svelate da alcune inchieste giornalistiche dei mesi scorsi hanno messo in luce la natura squisitamente politica del Vaticano: importante sarà capire a chi andrà il ruolo di Segretario di Stato, chi guiderà la Cei, che fine farà appunto la contestata banca vaticana. La Chiesa dovrà camminare alla presenza del Signore, come ha detto Papa Francesco nella sua prima messa, ma dovrà avere la forza di vincere le sue contraddizioni. Non sarà una sfida facile da vincere.
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