Enrico Letta è il nuovo Presidente del Consiglio: “Sarà un  governo di servizio al Paese”


Enrico Letta ha accettato l’incarico di Napolitano diventando così il nuovo Presidente del Consiglio, con l’incarico di formare un nuovo Governo. “Ho ricevuto l’incarico che ho accettato con riserva come da prassi“, dice il neo Premier ai giornalisti, mettendo in chiaro i punti su cui vorrà lavorare per la formazione di quello che definisce “Un governo al servizio del Paese” che però “non nascerà a tutti i costi, anche se ci lavorerà con determinazione“. “La mia sorpresa è stato pari al senso di profonda responsabilità di questo incarico“, ammette ricordando come la situazione sia difficile, “fragile e inedita” per la mancata maggioranza e per questi 60 giorni senza governo un Paese “che ha bisogno di risposte, specie quella parte del paese che soffre” per la mancanza del “lavoro che non c’è“. Altro versante è quello delle riforme istituzionali che sono necessarie perché la politica ritrovi la sua credibilità. “O si ritrova tutti insieme o non ci sono strumenti che risolvano i problemi che solo la politica può avere“.
Lavoro e riforme della politica saranno i pilastri su cui Letta lavorerà per la formazione del governo: riduzione dei parlamentari, riforma del bicameralismo perfetto e il cambiamento della legge elettorale che “ha bloccato la situazione a tal punto che, se anche si rivotasse, l’effetto di blocco sarebbe lo stesso“. Per questo il Presidente incaricato farà il suo “appello a tutte le forze politiche, parlerò con tutti perché le riforme necessarie delle politica dovremmo farle insieme, con la più larga partecipazione politica“.
Esprimo parole di soddisfazione e serenità. Si è aperta la strada alla formazione di un Governo, di cui c’è urgenza, e alla sola prospettiva possibile, che è quella di larga convergenza fra forze politiche“. Così il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, ha parlato alla stampa dopo le dichiarazioni di Letta. La sua è stata una scelta fatta “nella più assoluta libertà e autonomia“: a suo favore anche la giovane età (47 anni) e al contempo le numerose esperienze di governo. Napolitano ha poi voluto lanciare un avviso a tutti i partiti: non c’è alternativa alla nomina di Letta. Se saltasse dunque, si dovrà tornare al voto, con questa legge elettorale.
Il Presidente ha poi espresso la sua massima fiducia in Letta e ha auspicato al ritorno a un clima meno teso tra le forze politiche. “Confido che tutti, anche i mezzi di informazione, cooperino a favorire il massimo della distensione piuttosto che rinfocolare vecchie tensioni“, conclude Napolitano.
Le indiscrezioni che circolavano questa mattina si sono rivelate veritiere: il vicesegretario del PD è così il nuovo Premier. Nelle ultime ore il vice segretario del Partito Democratico aveva scalzato Giuliano Amato, fino poco tempo fa dato per sicuro come nuovo premier, in quanto maggiormente gradito a Napolitano.
Nei giorni scorsi, quando erano circolate le prime voci su Enrico Letta premier, alcuni esponenti di rilievo del Pd come Rosy Bindi avevano bocciato l’ipotesi, ma dopo il vertice di ieri evidentemente sono cambiate le carte in tavola, tanto che lo stesso Letta si è recato alle consultazioni con Napolitano dopo le dimissioni di Pier Luigi Bersani dalla segreteria del partito.
Napolitano non perde tempo e convoca tutte le figure di riferimento della politica per formare un Governo che dia all’Italia un esecutivo nel giro di pochi giorni. Chiusa la pratica della rielezione e dopo un discorso durissimo ai partitiGiorgio Napolitano prende in mano la situazione e avvia le consultazioni lampo che si concluderanno in serata. Sicuramente le larghe intese sono quelle più accreditate in questo momento, che potrebbero dare un esecutivo in grado di mettere in pratica le riforme necessarie per avere un risultato praticabile alle prossime elezioni. Quali sono le reazioni a questa decisione?Gli ultimi ad uscire dalle riunioni con il Presidente sono stati i rappresentanti del Pd, che nelle parole di Enrico Letta hanno dato il loro appoggio al Governissimo. Per il Pdl, Silvio Berlusconi, ha parlato di un Governo che dia stabilità al paese: “Abbiamo confermato la nostra posizione: la necessità di un governo forte, che possa prendere provvedimenti importanti e duraturo”.
Di tutt’altro avviso il M5S: “Abbiamo detto al presidente della Repubblica che con la modalità della sua elezione c’è il rischio che possa essere considerato un uomo di parte. Lui si è impegnato per dimostrare a tutto il Paese che lui sarà comunque di garanzia”, ha affermato il capogruppo alla Camera, Roberta Lombardi, ribadendo la linea dei grillini fin dall’inizio, opposizione al governo e voti solo per provvedimenti singoli. C’è attesa per il Pdl e il Pd.
Si è iniziato come da prassi dai presidenti del Senato e della Camera, Pietro Grasso e Laura Boldrini. Poi tocca ai partiti più piccoli a cui sono stati dati dieci minuti circa: dopo la pausa, tocca alle formazioni più grandi, che avranno mezz’ora di tempo, a iniziare dalla Lega Nord. A seguireScelta Civica, il MoVimento 5 Stelle e si chiude con Pdl e Pd.
Fratelli d’Italia, nella figura di Giorgia Meloni ha affermato: “Chiederemo alla maggioranza di valutare le nostre proposte che riteniamo possano essere utili per il futuro dell’Italia, su pressione fiscale, norme per un tetto relativo alla tassazione, abolizione e restituzione dell’Imu, politica di sostegno alla maternità e altre questioni“. Sel e la Lega Nord si sono detti contrari al governissimo, mentre Scelta Civica darà il suo “apporto costruttivo”, come ripete il portavoce del partito, Andrea Oliviero:“Da parte nostra non sono state poste condizioni in quanto abbiamo perfettamente condiviso le posizioni illustrate ieri dal Presidente della Repubblica“.
Che non sia più il tempo dei tatticismi è chiaro anche nella volontà del Capo dello Stato di chiudere in 24 ore, con la nomina del Presidente del Consiglio prevista tra mercoledì e giovedì, affrettando i discorsi interni ai partiti. È il caso del Pd, travolto da una crisi senza precedenti, con l’intera segreteria dimissionaria, che si riunirà alle 17 per decidere la linea e un’ora dopo sarà davanti a Napolitano.
Il nome di Matteo Renzi torna a fare notizia: Matteo Orfini, uno dei “giovani turchi”, lo ha candidato come premier per questo governo dalle telecamere di Piazza Pulita lunedì sera. Il sindaco di Firenze da una parte ha detto che non vuole essere il segretario di questo Pd, che vuole lavorare per rinnovare il partito, ma che è pronto a fare la sua parte anche alla guida di un esecutivo.
Incognita anche per il M5S che non ha applaudito alla nomina di Napolitano, lo ha definito un presidente di non garanzia e che andrà all’incontro dopo le dichiarazioni di Beppe Grillo. In mattinata infatti il leader del movimento ha dichiarato alla Bild che l’Italia in autunno sarà in bancarotta e che il Napolitano bis è un “subdolo colpo di Stato“: non certo un buon viatico in vista delle consultazioni.


Dopo lo sbando del PD, le "battute" di Grillo nelle piazze di tutta Italia, le lotte nei salotti di tutte le tv nazionali tra PD-PDL-lista civica e movimento 5 stelle, è nato il nuovo governo, a dir di tutti un governo fatto da giovani... e cosa scaturisce tra le prime proposte? L'abolizione della legge Bossi-Fini... se la proposta passa che succederà? faremo delle ricerche e vi terremo informati!











Commenti

Post più popolari